martedì 19 febbraio 2013

FRANKENSTEIN E IL MESMERISMO.... Come è nato il celebre romanzo di Mary Shelley

Siamo qui per indagare come nasce l'idea di una delle creature più mostruose che la letteratura ha mai partorito. Quando Mary Shelley scrisse la prima stesura del noto romanzo aveva soltanto 19 anni. Era il 1816, quando in un viaggio gli venne l'ispirazione per scriverlo.
Non si potrà mai capire questo romanzo se non ci si inoltra nella cultura scientifica ottocentesca, una cultura che aveva generato l'idea, oggi ritenuta bizzarra, ma all'epoca presa molto sul serio, del "galvanismo" e del "mesmerismo".
Entrambe le teorie scientifiche sono intimamente legate tra loro. Ma mentre Galvani intendeva capire se l'elettricità era un fenomeno attribuibile alla vita degli esseri viventi, Mesmer sosteneva l'esistenza di un magnetismo ( fluido ) alla base della salute umana e lo proponeava come metodo di cura.
In un esperimento molto bizzarro risalente al 1786 Galvani cercò di capire se poteva esserci una relazione tra i fulmini generati da un temporale e la contrazione dei muscoli di una rana morta. Il problema fu che la contrazione dei muscoli della rana avveniva anche quando la giornata era serena : l'elettricità dell'atmosfera insomma non c'entrava nulla con ciò che avveniva al corpo della rana.

Ma questa storia bastò a Mary shelley per avere l'idea brillante per il suo romanzo. Il dottor Victor Frankestein infatti utilizzerà proprio un fulmine per animare la sua strana creatura. Il sogno dell'uomo di dare vita ad un essere vivente è il motivo forte alla base del romanzo e di certi esperimenti.
L'altro motivo forte era però capire perché siamo vivi, cosa ci rende vivi e cosa invece determina la morte.
Era una mentalità ancora molto influenzata dall'idea dell'anima o delle energie misteriose che animano il corpo. L'800  è anche il secolo dello spiritismo e spesso quest'ultimo finiva per incontrarsi con la scienza nel tentativo di rispondere a domande antiche quanto l'uomo.

Edgard Allan Poe rimase talmente affascinato dal mesmerismo, tanto da farne il motivo dominante delle sue trame narrative. Poe era del tutto convinto che quella scienza avrebbe portato ad importanti scoperte.
La scoperta dell'elettricità e della forza magnetica aveva infiammato gli animi di bizzarri intellettualoidi che credettero di aver trovato la via della conoscenza assoluta e la spiegazione di tutto. In realtà quell'uomo scientifico era assai lontano dalla verità e procedeva a tastoni lungo una strada ancora tutta da conoscere.

per quegli esperimenti si usarono le rane, ma anche parti di cadaveri umani


A proseguire gli esperimenti dello zio Luigi Galvani fu il nipote Giovanni Aldini da cui nacque l'espressione di "ALDINISMO". Fu lui ad andare oltre il regno animale applicando l'elettricità in campo medico e quindi all'uomo e al cadavere umano.
Lui stesso asserì che in determinate condizioni sarebbe possibile riportare in vita un cadavere mediante stimoli elettrici.
Sempre mediante stimoli elettrici, durante i suoi spettacoli, induceva movimenti spasmodici ai muscoli facciali, alle braccia e alle gambe di esseri umani e di animali.
Molti suoi esperimenti furono giudicati spettacolari ed anche raccapriccianti (eseguiti su cadaveri). Del resto in questo suo disegno si vede come unì due teste umane per stimolarle elettricamente.

Voleva riuscire a far resuscitare i morti, ma in quasi tutta l'Europa i condannati a morte venivano decapitati. Allora si spostò a Londra nel 1803, poiché era il posto più vicino dove venivano impiccati. Nelle carceri trovò un uomo che definiva ideale per i suoi esperimenti: George Forrest, ]. Ma non era stato ancora condannato. Aldini comprò i giudici, e l'uomo fu impiccato. Eseguì un esperimento pubblico sul cadavere shockando i presenti a tal punto da provocare (indirettamente) la morte del suo assistente la notte stessa per infarto, dovuto con ogni probabilità al terrore scaturito in lui dopo l'esperimento. Nel detto esperimento il cadavere ricominciò a respirare il suo cuore a battere. Per gli scienziati Aldini riuscì per pochissimo tempo a riportare in vita il cadavere corporalmente, ma il cervello era comunque morto, e gli stimoli di movimento era necessario immetterli dall'esterno.


E se gli antichi greci credevano in un misterioso fluido che animava la vita, anche Mesmer ci credeva. Da questa idea nasce il MESMERISMO.


Egli sosteneva che il corretto funzionamento dell'organismo umano è garantito da un flusso armonioso di un fluido fisico che lo attraversa e pensò che tale fluido si identificasse con la forza magnetica. Malattie e disfunzioni sarebbero perciò dovute a blocchi o difficoltà di scorrimento di questo flusso che secondo le sue teorie doveva essere in armonia con quello universale. Mesmer elaborò, su queste basi, un metodo di cura che consisteva nell'applicazione di calamite sulle parti del corpo supposte come causa del blocco.


Mesmer aveva inizialmente creduto di aver trovato la causa e insieme la cura di tutti i mali che affliggono l'uomo.

Ma soltanto dopo pochi anni, Mesmer stesso si rese conto che la sua teoria sui fluidi era totalmente sbagliata e a poco a poco capì che i pazienti miglioravano non per la forza magnetica, ma per la suggestione mentale che lui sapeva provocare in loro. Questo arcano legame tra medico e paziente lo chiamò dapprima magnetismo animale e poi mesmerismo.


Successivi studi medici e scientifici dimostrarono l'infondatezza delle teorie di Mesmer, e dunque le sue congetture furono accantonate.
Nonostante l'insuccesso su base scientifica, la dottrina e gli esperimenti di Mesmer agevolarono lo sviluppo di studi verso fenomeni quali l'ipnosi ed il "sonno magnetico" indotto dal terapeuta.
Franz Anton Mesmer aveva influenzato con le sue idee tutto il mondo della cultura e non solo quello scientifico.
avrebbe infuenzato Galvani e Aldini, ma anche Mozart, Mary Shelley e Edgar Allan Poe.
Ma anche il mondo dello spiritismo, attività molto di moda nel '700 e nel '800 era destinato a rimanerne influenzato, cosicché si parla di "Mesmerismo mediatico".

Anche se avversato dalla scienza ufficiale quest'uomo riteneva di curare grazie all'uso delle calamite e quindi del magnetismo, ma anche grazie all'utilizzo del suono.
glassarmonica

La Glassarmonica era stata creata appositamente per guarire i malati.Dopo aver trasformato la sua residenza in una casa di cura, Mesmer guariva paralisi, insonnia, gastralgie, febbri, tremori, convulsioni, e, per conservare il suo fluido, si fece cucire una camicia di cuoio foderata di seta, e portava sempre un magnete appeso al collo.
La glassarmonica veniva utilizzata in realtà per completare le sue azioni terapeutiche magnetiche. Per curare i suoi pazienti doveva ristabilire l'armonia del fluido nel corpo, e a questa armonizzazione contribuiva proprio la musica che rappresentava per Mesmer, melomane, il piacere più completo e una delle migliori forma di rilassamento. Così la sua residenza in Landstrasse diventò meta di pellegrinaggio.
E' ora interessante che questo principio non è tanto lontano da quello degli orientali che affermano di poter guarire per mezzo dell'agopuntura, ed è addirittura vicinissimo a quello orientale che usa per guarire o per aiutare la guarigione le campane tibetane :


Forse Mesmer era venuto a conoscenza delle ciotole sonanti note come campane Tibetane ? Di certo si sa che egli si fece costruire una grande tinozza per avere risultati terapeutici. La tinozza serviva per convogliare il magnetismo e poteva ospitare fino a nove malati.
Del resto anche oggi non si fa che dire che le onde magnetiche dei telefonini fanno male, quest'uomo non potrebbe aver scoperto invece delle onde magnetiche terapeutiche ?

Aveva bisogno di Padre Marino che però non viveva più a Vienna; dopo alcune ricerche apprese che lavorava presso una fabbrica di tini, lo raggiunse e lo convinse a ripartire con lui. Spiegò al Gesuita che voleva difendere, rafforzare e conservare il suo magnetismo per curare i malati anche senza essere presente. Padre Marino si mise al lavoro in laboratorio e progettò una tinozza dal diametro di "dieci piedi e alta diciotto pollici", perfettamente ermetica e con un coperchio mobile chiuso con delle viti. La tinozza fu foderata con vetro mescolato a siderite, limatura di ferro e sabbia; vi furono disposte venti bottiglie piene di acqua magnetizzata prelevate dalla vasca di Landstrasse e collegate tra loro. Sul coperchio furono praticati nove fori nei quali furono inserite altrettante cannucce di ferro e corde. Mesmer riempì la tinozza di acqua magnetizzata e, per comunicare il suo magnetismo, rimase a lungo con le mani strette intorno alle cannucce. Il progetto fu sperimentato con nove malati che presero posto di fronte alle cannucce metalliche e ne applicarono le estremità alle parti malate dei loro corpi. Il fluido magnetico della tinozza dava i suoi effetti e la fama di Mesmer si accresceva sempre più.



ANCHE SE GLI scienziati avversarono e continuano ad avversare il Mesmerismo, esso risulta essere tutt'altro che un'idea facile da relegare nell'ambito delle pure congetture. Forse nella pratica di Mesmer vi era qualcosa di valido e funzionante, altrimenti non si spiegherebbero le guarigioni ottenute. Ma come accade per molti visionari della scienza egli non fu creduto abbastanza per prendere in considerazione qualcosa che in fondo era legato fin troppo alla sua persona. Forse infatti era egli stesso ad avere proprietà terapeutiche. Il mesmerismo è caduto nel dimenticatoio con la morte di Mesmer. Anton ha voluto portare nella tomba il segreto della sua scoperta o più semplicemente il mondo non ha voluto ascoltarlo fino in fondo ?

Certo è che Mesmer fu un personaggio bizzarro, appassionato di scienza si, ma anche di alchimia e di esoterismo. Tacciato di ciarlataneria e accusato di aver creato una macchina, la glassarmonica, che in realtà produceva malattie nelle mani di chi la suonava per via del piombo che essa conteneva.


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