lunedì 11 marzo 2013

LEGGENDE METROPOLITANE : JACK LAMETTA

A chi non è capitato di sentirsi raccontare una leggenda metropolitana ? Ne esistono di svariate e di vari generi, ma alcune sono tratte da fatti di cronaca realmente avvenuti.
Ad esempio la leggenda del pazzo che si divertiva ad applicare delle lame di rasoio sugli scivoli delle piscine pubbliche trae origine da un fatto di cronaca risalente al 1983 : Jack Lametta.

Jack Lametta 




Avevo soltanto otto anni quando nella periferia di Roma si aggirava questo pericoloso maniaco. Mia madre era da poco rimasta vedova ed era costretta ad andare tutti i giorni in una zona di Roma notoriamente frequentata dal pazzoide. Ricordo di aver passato con terrore quel periodo. Ogni tanto si sentiva la notizia di una donna sfregiata e tutte le strane vicende sul suo conto mi facevano semplicemente rabbrividire.
Per esempio si raccontava che prima di colpire immergesse le sue lamette nella vernice, dicevano che così trattate sfregiavano di più.
Tutti speravamo ardentemente nel suo arresto, ma giravano storie che spiegavano gli incredibili motivi per cui era difficile prenderlo. Si diceva che corresse velocissimo, più di un motorino. Quindi, se la polizia lo individuava a piedi o in macchina, non riusciva mai a prenderlo. Di fatto egli spariva nel nulla nemmeno fosse un fantasma.
Alcune donne dicevano di camminare in coppia per evitare di essere aggredite. Siccome era noto che Jack colpiva le sue vittime arrivando da dietro, queste donne che uscivano di casa soltanto in coppia, raccontavano di aver preso l'abitudine di camminare con l'amica che si guardava costantemente indietro.
Sebbene anche gli uomini avessero paura di questo tizio e anche noi bambini, Jack colpiva soltanto le donne.
Per qualche suo arcano motivo, le odiava al punto da volerle colpire in viso, in maniera di sfregiare per sempre la loro bellezza.
Poi venne arrestato e di lui non si seppe più parlare almeno fino al 1995. In quell'anno tornò a sfregiare due altre giovani donne, sempre nella periferia di Roma.
Dopo aver colpito con il suo taglierino una ragazza disabile e anche due giovani su un motorino, il maniaco fu intercettato da una volante della polizia e fu condotto in carcere.
A segnalarlo sono stati appunto i due giovani sul motorino, uno con il viso sfregiato e grondante di sangue.
Era la prima volta che Jack colpiva anche il genere maschile.
Portato in questura la polizia scoprì che si trattava di un pazzo, uscito da uno dei tanti manicomi appena soppressi per ordine del governo. Probabilmente era lì che Jack era stato in tutti questi anni, da quando cioè era scomparso dalle strade negli anni '80.
Ora quella legge che chiudeva gli istituti manicomiali l'aveva rimesso temporaneamente in libertà, libero di colpire di nuovo le sue vittime. Libero si, ma per poco : infatti Jack non era più il veloce e imprendibile pazzoide degli anni ottanta. Visibilmente invecchiato e debilitato dall'esperienza manicomiale, la sua stagione era giunta al termine con quella cattura.
Ora dobbiamo sperare che il vecchio Jack non esca dal carcere per tornare a colpire di nuovo. Si, il vecchio Jack ora sarebbe un pazzoide sulla sessantina, forse odia ancora le giovani donne, forse vuole ancora sfogare la sua rabbia. Non sappiamo nulla del suo destino successivo al suo arresto.
In ogni caso io quando vado a Roma mi guardo intorno, non si sa mai ! Jack non è una leggenda metropolitana, esiste davvero !





2 commenti:

Michele64 ha detto...

Ricordo bene i fatti del 1983 e sinceramente mi è nuovo che il Jack Lametta degli anni novanta abbia confessato di essere lo stesso di allora... ricordo che quello del 1983 sfregiò nove donne e che una di questa, Clara Vitella, che credo fosse disabile, si risfregiò da sola per farsi pubblicità...

alfa ha detto...

Grazie per questo commento che aggiunge altre interessanti notizie.

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