martedì 2 aprile 2013

EXTRATERRESTRI : COME GIUNGEREBBERO FINO A NOI ?

In un precedente post ci siamo domandati che aspetto avrebbero i nostri cugini extraterrestri formulando deduzioni in base alle attuali conoscenze scientifiche. Adottando lo stesso principio ora cercheremo di capire che aspetto avrebbe la loro navicella, supponendo che una di queste civiltà avesse la tecnologia per giungere fino a noi. 
Come sarebbe questa navicella spaziale ? che tecnologia avrebbe ? di quale motore avrebbe bisogno per poter viaggiare nello spazio ?

Innanzitutto i nostri cari cugini avrebbero risolto molti enigmi che impediscono all'uomo di raggiungere posti lontanissimi nell'universo. Avendo compreso a fondo la natura dello spazio-tempo, il loro viaggio non si svolgerebbe attraverso lo spazio, ma attraverso il tempo.
A questo proposito disporrebbero di una macchina in grado di modulare e controllare lo spazio tempo a loro piacimento. Questa macchina sarebbe in grado di cambiare il rapporto tra la navicella e lo spazio che la circonda. Tutto questo a noi sembra semplicemente assurdo, ma non ci sono altre spiegazioni plausibili per coprire distanze lontanissime. 
Il motore di questa macchina non funzionerebbe a propulsione, ma a massa. Sarebbe in grado cioè di cambiare la massa e più precisamente di modulare il rapporto tra massa del veicolo e massa esterna al veicolo. Così facendo sarebbe in grado di piegare la luce e quindi anche lo spazio-tempo. Se una simile macchina è in grado di cambiare la massa, queste navicelle sarebbero in grado di volare nella nostra atmosfera, non in virtù della normale fisica del volo, ma in virtù dell'annullamento della forza di attrazione gravitazionale. 
Questo motore sarebbe insomma in grado di cambiare il rapporto tra massa del veicolo e massa intorno al veicolo. ( inoltre la massa del veicolo rimarrebbe sempre "costante" in relazione alla massa esterna, per non traumatizzare i corpi degli occupanti ).
Sarebbe un motore capace di creare un vortice spiroidale, il quale vortice, avrebbe la funziona di modulare la massa fino a valori astronomici ( si pensi ai buchi neri ).





La forma della navicella è relativamente importante e quindi potrebbe variare. L'importante è che abbia una forma a "capsula", non importa che essa sia  necessariamente discoidale. Potrebbe essere anche romboidale, a missile, a sigaro, a triangolo, a tronco di cono. Dato che il suo funzionamento è altro dal mero principio dell'aerodinamica, la sua struttura sarebbe meramente votata alla funzione di un contenitore. L'unico obbligo per la struttura di questa navicella spaziale sarebbe quello di essere una struttura chiusa, ovvero ben isolata dall'esterno, senza oblò di sorta : questo per impedire agli occupanti di subire eventuali radiazioni.
Una navicella così costruita potrebbe schizzare a velocità incredibili in pochi secondi senza far risentire agli occupanti gli effetti dell'accelerazione. Semplicemente perché gli occupanti, nella loro massa interna della capsula, si troverebbero isolati dalla massa esterna. Dobbiamo immaginare che i loro corpi all'interno del veicolo è come se si trovassero a galleggiare. Il valore della massa all'interno della capsula  infatti sarebbe sempre costante e si modulerebbe favorevolmente e automaticamente al variare delle condizioni della massa che circonda il velivolo.
Una civiltà che avrebbe dunque trovato il modo di agire sulla massa, non avrebbe quindi di queste difficoltà, potrebbe viaggiare nell'universo senza porsi il problema della lontananza e senza studiare prima le procedure di atterraggio su un eventuale pianeta. 
Avrebbe cioè trovato la chiave per risolvere tutti i problemi relativi ad un viaggio galattico, e non si dovrebbe nemmeno porre il problema della collisione con altri oggetti dello spazio, in quanto viaggiando su una capsula che si comporta come un guscio che permea la materia, questa navicella viaggerebbe all'interno della materia e non sullo stesso piano. (Viaggiando all'interno la collisione dunque non può avvenire ).
Immaginate infatti di essere stati in grado di costruire una macchina che vi permette di attraversare un muro senza produrre alcun impatto.
Cose plausibili se si è in grado di modificare la massa di un corpo al punto di vanificare la massa esterna a quel corpo.
Qualcosa che la scienza umana conosce soltanto a livello della fisica quantistica, questi nostri cugini sarebbero in grado di riprodurla esattamente per compiere i loro viaggi.
Ovviamente tutto questo discorso è stato fatto sul piano delle ipotesi. Ma queste ipotesi sono le uniche risposte che rendono possibile superare i profondi limiti che le nostre tecnologie incontrerebbero in un viaggio nello spazio. 
L'uomo sarà in grado di visitare pianeti lontanissimi soltanto superando questi limiti. 
Qualsiasi altra civiltà intelligente esistente nello spazio si troverebbe a superare le stesse difficoltà. Qualunque sia il loro aspetto, la loro forma e natura fisica, tutte le civiltà dello spazio hanno a che fare con lo stesso universo e con le medesime leggi fisiche universali.


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