martedì 16 aprile 2013

LA DIMENSIONE ZERO

Nel post "l'universo è nato da solo ?" abbiamo evidenziato la possibile esistenza di una dimensione atemporale dell'universo. Chiameremo questa dimensione col termine DIMENSIONE ZERO.
In essa non vi è spazio e non vi è tempo, si tratta di una dimensione trascendente e di fatto trascenderebbe tutte le altre.
E' da questa dimensione zero che tutto ha avuto origine. Ed è appunto giunto il momento di parlare di un'altra cosa fondamentale che spesso diamo per scontata, ma non lo è affatto : l'origine.
Il fatto che qualsiasi cosa abbia origine non è un fenomeno scontato. Equivale a porsi la domanda su cosa abbia originato il big bang e se quell'energia primordiale non fosse già esistente da tutta l'eternità.
Oppure sarebbe più esatto dire che quell'energia esistesse già nella dimensione zero. Ovvero in una condizione aspaziale e atemporale in cui è semplicemente assurdo parlare di tempo e di spazio.
Una cosa è certa : quest'energia era luminosa e di fatto ha prodotto le primissime forme di luce. E' opportuno domandarsi ora cos'è la luce.
Per capire cos'è la luce bisogna descrivere da cosa essa è composta e lo diciamo subito. La luce è composta da una radiazione elettromagnetica, che esprime una lunghezza d'onda e una frequenza.
Probabilmente Tesla aveva capito profondamente la natura dell'elettricità e della luce andando oltre la conoscenza scientifica assodata.
Con altrettanta probabilità egli aveva compreso che il polo positivo e il polo negativo non potevano esistere senza che esistesse anche il polo "zero".
Il polo zero non è altro che una condizione "nulla" nella quale non avviene nessuno scambio tra i poli, nessun magnetismo, nessun fenomeno di frequenza o di luce.
Eppure se non ci fosse il polo zero non sarebbe possibile l'avvenimento di alcun fenomeno.
Così anche la dimensione spazio temporale nata dai fenomeni energetici del big bang non si sarebbe mai venuta a creare se non fosse esistita una dimensione zero.
Si tratta del paradosso dei paradossi, in quanto la nostra mente è abituata a ragionare in termini temporali e non atemporali. Siamo nati e ci siamo sviluppati nella dimensione temporale e semplicemente siamo fatti per percepire e conoscere questa e non quell'altra.
Eppure la dimensione atemporale o dimensione zero ci attraversa ed è presente ovunque.
Se ora affermiamo che la materia è nata dalla luce non stiamo pronunciando una bestemmia.
La luce è qualcosa di fondamentale nell'universo : osserviamo galassie, pianeti, corpi celesti, ecc soltanto in virtù della luce. Il telescopio astronomico è uno strumento ottico che si avvale della luce e delle sue frequenze.
Qualsiasi cosa osserviamo e studiamo, lo facciamo attraverso i nostri occhi che a loro volta costituiscono lo strumento ottico del nostro corpo.
Siamo esseri nati dalla luce che tornano ad osservare e a studiare la luce.
Ma questo occhio in realtà non è in grado di percepire tutte le cose esistenti, alcune sono visibili soltanto variando la frequenza e la banda luminosa. Si pensi a tutte quelle cose che risultano visibili soltanto allo spettro di luce ultravioletta. Anche l'astronomia si avvale dello stesso principio per studiare la natura di certi corpi celesti.


Se siamo costretti a costruire macchine che ci restituiscono una visione più ampia di ciò che siamo in grado di vedere con gli occhi naturali, ciò vuol dire che esistono moltissime dimensioni della luce, molte le abbiamo conosciute, ma molte altre le dobbiamo ancora conoscere.
Quando abbiamo parlato di quarta dimensione era questo che intendevamo : conoscere le dimensioni di luce che sovrastano quella materiale perché vibrano ad una frequenza più rarefatta di quella che compone la materia tutta, compresi gli elementi più piccoli come gli atomi.
C'è una frequenza luminosa che vibra a livello sub atomico ?
E se al di là della quarta dimensione esistesse un mondo pre-atomico ?
La dimensione zero è abitata ?
Supponiamo che questo mondo pre-atomico ( ovvero pre-big bang ) dalla natura aspaziale e atemporale esistesse.
Questo sarebbe innegabilmente il mondo dal quale hanno tratto origine tutte le cose a cominciare dal big bang.
La cosa più incredibile sarebbe poi il rapporto tra la dimensione universale materiale ( diciamo pure spazio temporale ) e la dimensione zero ( aspaziale e atemporale )
Questo rapporto farebbe si che, mentre nell'universo temporale le cose hanno una origine e una fine, in quanto la loro frequenza è instabile, nella dimensione atemporale l'eco di tutto ciò che esiste nella dimensione temporale continuerebbe ad esistere.


Se nello spazio tempo dunque le cose seguono una fenomenologia di origine durata ed esaurimento del processo, in quella atemporale l'eco di questa fenomenologia rimarrebbe in eterno.
Ne risulterebbe che chiunque fosse in grado di costruire una macchina ottica capace di vibrare al ritmo della dimensione zero, potrebbe vedere il proprio gatto morto un anno fa, o il pianeta terra all'atto della sua formazione. 
Ovviamente per vibrare a quel ritmo la macchina dovrebbe raggiungere la condizione aspaziale e atemporale trascendendo di fatto lo spazio tempo.
Ma non sarebbe la macchina a fare ciò, ma appunto la sua frequenza luminosa.
Una macchina del genere dovrebbe cioè essere in grado di ricreare il polo "zero", ossia una frequenza pre-luce. 
Trascendendo dall' elettromagnetismo e dalla luce infatti aprirebbe le porte alla percezione della dimensione zero.
In quel preciso istante avrebbe anche aperto la porta dei tempi, perché con sua enorme sorpresa scoprirebbe che in quella dimensione zero è possibile rendere visibile ogni istante della evoluzione dell'universo e dei mondi, ma la cosa più incredibile, quell'inventore si troverebbe davanti persone scomparse, 
mondi scomarsi, civiltà scomparse.
Si accorgerebbe che tutto ciò non è affatto scomparso ma è semplicemente trasceso nella dimensione atemporale.
La vita di queste cose trascese vivono secondo una dimensione rarefatta, non più soggetta alle leggi della dimensione tangibile. Dobbiamo immaginare quella dimensione più simile a quella del sogno che a quella della materia. Ma non per via di questa peculiarità, dovremmo crederla più evanescente. 
Essa dimensione esisterebbe concretamente secondo leggi proprie, molto diverse dalle leggi del mondo "temporale".
Questa dimensione atemporale e aspaziale inoltre non sarebbe più identica alla dimensione zero presente prima del big bang, dovremmo chiamarla invece 
DIMENSIONE ZERO/1.
Prima del big bang infatti essa non conteneva alcuna traccia del mondo che stava per nascere, ma ora contiene tutte le tracce del mondo che si è sviluppato. 
In questo modo, tutte le cose che hanno origine nella dimensione materiale, destinate a svanire in quella, sono invece destinate a divenire eterne nella dimensione amateriale ( zero/1).
Se ciò fosse vero, non solo "l'al di là" sarebbe una dimensione concreta, un giorno potrà essere anche una dimensione accessibile e visibile. Appena l'uomo inventerà una macchina in grado di vederla e di mettersi in contatto.

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