sabato 28 novembre 2015

FEMMINICIDIO : ORA ANALIZZIAMO LA CONTROPARTE

Non sto qui a promuovere inutili sessismi da nessuna delle due parti. Proprio per cercare di restituire un quadro completo del problema, non possiamo mettere da parte quei fattori negativi anche della parte femminile.
Non stiamo qui a colpevolizzare la vittima, sarebbe gretto e stupido, ma soprattutto falso.
La vittima, l'assassinata é giustificata da ogni responsabilità per il fatto di essere stata assassinata. Colpevolizzarla sarebbe come infierire ancora, mentre considerarne le corresponsabilità ammettendo che davvero ci fossero, sarebbe come affrontare un processo approfittando del fatto che l'avversario é stato fisicamente eliminato. Insomma, questo luogo comune di colpevolizzare la vittima messo sotto la lente appare sempre inappropriato se non di cattivo gusto. In genere i carnefici amano profittare poi della sindrome di Stoccolma.
Più che ricercare le corresponsabilità, bisognerebbe analizzare invece quei fattori destabilizzanti che favoriscono lo scaturire del Femminicidio.
Innanzitutto l'educazione all'intelligenza sentimentale che andata a farsi friggere.
Un altro deficit predisponente credo di averlo individuato in una legge matrimoniale sessista. Se per tutelare la donna si annienta economicamente il marito, poi non ci stupiamo se molti mariti perdono la testa. Non sto qui a giustificarlo o a difenderli, ma é lampante che questo attentato economico può sfociare in tragedia.
Non é un tabù nemmeno che alcune donne ne approfittano impugnando il fattore economico come arma in caso di litigio coniugale. Cambiando  la legge senza eliminare certo la tutela della donna, ma soltanto tenendo presente anche i diritti economici dell'Expo marito, si renderebbero meno traumatiche le separazioni.
Certo questo non basterebbe a eliminare in modo assoluto il Femminicidio, ma ridurrebye comunque il numero dei casi. Si farebbe prevenzione almeno su una parte del problema.
Il resto lo farebbe una giustizia più celere e accogliente delle denunce, e a lungo termine una buona educazione relazionale e sentimentale nelle scuole.
Il perché nessuno si muove su questo piano si spiega in un potere che sa solo strumentalizzare il problema senza davvero intervenire, perché é chiaro che al potere fanno comodo le relazioni patologiche all'insegna dell'oggettificazione dei sessi, il potere é infatti nemico dei buoni sentimenti affettivi. Non vuole certo tornare alla famiglia sentimentale, gli rende molto di più la famiglia del censo instabile.

venerdì 27 novembre 2015

UN ANALISI SUL FEMMINICIDIO

Non mi stancherò mai di dire che dietro all'inquietante fenomeno del femminicidio c'è una società imbarbarita e piegata alle logiche perverse, violente, disumane e destabilizzanti del sistema in cui viviamo.
L'oggettificazione di relazioni non più fondate su valori affettivi, bensì possessivi, lo sminuire la relazione di coppia al mero possesso come unico vero valore fondante.
Non é più una moglie, ma un bene di cui essere brutalmente gelosi fino alla distruzione eliminazione del bene posseduto, qualora tale possesso inizia a vacillare.
Il carnefice vive la perdita di questo bene come un affronto alla sua proprietà, come una detrazione indebita. Convinto che una parte della sua proprietà vada in fumo per sempre, si sente depauperato come se avesse perso la casa, il lavoro o quant'altro.
E tutto questo è tuttavia drammaticamente vero in una società nella quale l'uomo ha veramente molto da perdere insieme ad una donna che se ne va e lo tradisce.
Ma non si può nemmeno pretendere di ridurre soltanto a questo il fenomeno che ha invece mille altre motivazioni altrettanto reali e drammatiche.
Ad esempio esistono casi di violenza gratuita fine a se stessa che rivelano la mostruosità altamente disumana e barbara del carnefice che ha agito puramente nel segno di questa sua orribile natura.
C'è da chiedersi come può un uomo ridursi a tanta mostruosità disumana e c'è anche da rispondersi che lo può eccome visto che accade e continua ad accadere.
Sono mostruosità che vanno ben oltre il sadismo ed il piacere provato nel distruggere l'altro.
Poiché la materia é puerile siamo qui costretti a descrivere cose puerili.
É chiaro che questa mostruosità agisce in segno di trionfo, di annientamento, di cancellazione dell'altro per cui non si tratta di semplice femminicidio ma di efferatezza criminale molto elevata. Crimini simili si annoverano soltanto in quei delitti compiuti contro l'umanità.
In cuor mio penso che nessuna donna, nemmeno la più bisbetica, megera o traditrice meriti tanta violenza.
Per questo, io che sono del sesso maschile con questo post voglio dichiarare la mia massima vicinanza a tutte le donne che subiscono violenza sostenendo con sicurezza che in nessun caso la donna che ne cade vittima può ritenersi in alcun modo complice o colpevole della violenza subita, poiché non esiste e non può esistere atteggiamento femminile oltraggioso a giustificare queste torture.
In cuor mio non posso mai accettarle o rimanere indifferente ed insensibile di fronte agli orribili fatti di cronaca che parlano di donne barbaramente uccise.
Ogni volta rimango altamente traumatizzato e vorrei riportare indietro la pellicola della vita di quelle donne per restituirgli un film ben diverso, fatto di affetto e di coccole, di vicinanza e di gratitudine, e gli direi anzi, grazie di esistere !

giovedì 26 novembre 2015

LA RAGIONE

Ho ragione ! Con ciò si intende per forza fissare, stabilire come sempre valida un'idea, una regola, una mentalità od una maniera di vivere.
Eppure questa convinzione ci porta immediatamente lontani dalla realtà, precisamente nella dimensione ben inscatolata e sigillata della data ragione.
Per fortuna l'universo e la natura ci suggeriscono che non c'è ragione più effimera di quella monoangolata, ossia di quella capace di vedere qualsiasi realtà sotto l'egida di un univoco sguardo.
Cosicché difendere quell'unico idioma ci rende sicuri dell'esser dominatori della realtà, ma é a ben vedere una sicurezza ingannevole.
Conosco molti liberi pensatori che non lo sono affatto proprio a motivo che sono convinti di esserlo. Non c'è infatti pensatore libero più prigioniero di quello convinto. Soprattutto quello che intende convincere anche gli altri delle sue convinzioni.
Mi piace infatti di metterli alla prova per vedere se davvero hanno l'attitudine del libero pensatore.
Ad esempio un libero pensatore per essere tale non dovrebbe mai tentare di convincere il prossimo. In quel caso di fronte avremmo l'ennesimo tiranno dell'altrui pensiero, e anche l'ennesimo sostenitore dell'unica ragione sempre valida per tutti. Eppure la natura ci insegna da grande maestra che davvero nessuna ricetta é valida per tutti. Socrate l'avrebbe passata per i tre setacci.
Ma senza scomodare Socrate e neppure al contrario accontentarsi dell'opinione dei pigri poco inclini all'approfondimento, possiamo sostenere che ogni essere pensante trova pieno compimento di sé quando conosce se stesso e sa che la maggior parte degli uomini sono bugiardi.
Allora libero pensiero sembra voler significare pensare con il proprio cranio.
Se penso poi ai tiranni che esaltano Stirner dandone un immagine distorta se non opposta !
Mostrano di non aver capito cosa intendeva con l'unione di egoisti. Nessuno si é accorto che é una formula diametralmente opposta al concetto cristiano di amore per il prossimo. Cosicché fai al prossimo tuo quel che vorresti fosse fatto a te diventa non fare nulla al prossimo che non lo riguardi. Stirner meglio sintetizzava con la mia libertà finisce dove inizia la tua e viceversa.

giovedì 12 novembre 2015

LA CONTROPARTE

Convinto della mia idea mi sopraggiunse un dubbio. E se la mia idea fosse una controparte?
Ecco che allora anche l'idea avversa, quella diametralmente opposta alla mia, non è altro che controparte. Trovandoci di fatto davanti a due idee parziali mi verrebbe da dire che nessuno dei due può dirsi certo della verità.
Potrebbe infatti giungere un terzo ideatore e con la sua terza via sbrillentare tutte e due le idee.
E se fossero Proprio le idee in se stesse ad essere effimere ?
Oppure se ogni idea avendo torto, conservasse un minimo di ragione cosicché da definire che tutti quanti hanno ragione e torto allo stesso tempo.
C'è tuttavia un limite, un giudice integerrimo, superumano, sovrumano, ma non è Dio, qui non parliamo da razionalisti che intendiamo essere, di cose invisibili ed indimistrabili. Quel giudice inalienabile se non é Dio chi é? É la natura ! Infatti tutte le nostre più fantasiose e diversissime idee non valgono nulla se poi alla fine vanno contro nostra madre natura.

martedì 10 novembre 2015

NON TI PAGO

Il valore del denaro é direttamente proporzionale al valore civile di una società. La corruzione ed il pressappochismo in questo paese ha fatto sì da rendere effimero il secondo vanificando il primo.
Se il denaro manca o viene a mancare state pur certi che a monte di tale mancanza c'è un atto speculativo : qualcuno mangia senza produrre. Esatto ! Il denaro vero deve corrispondere ad un beneficio reale offerto.
Se dietro il denaro c'è il vuoto il beneficio se ne va a farsi friggere.
Un altro fenomeno inquietante di un sistema malato come lo é il nostro sono i mancati pagamenti a cascata. L'economista sa che ogni sistema economico si fonda sullo scambio tra servizio e moneta, e quando al servizio non viene corrisposta moneta lo scambio va a farsi benedire diventando un sistema perverso dove nessuno paga più nessuno.
Nella storia abbiamo numerosi esempi di economie fondate sulla schiavitù e sul latifondismo. Quelle economie del passato ci suggeriscono che anche nel presente c'è un vero e proprio sfruttamento dell'offerta.
Tuttavia c'è una profonda differenza rispetto al passato : prima lo sfruttatore e lo speculatore era ben individuabile in una classe proprietaria, oggi l'attore speculativo non ha necessariamente classe d'appartenenza e puoi trovare ladri e truffatori anche dal fornaio.
La mentalità idiota della speculazione e della frode é un modello sociale perverso, presente a tutti i livelli e gode dell'evanescenza legale.
Andando avanti con il non ti pago generalizzato potremmo a lungo termine promuovere una società del baratto. Intanto vi è un economia del rimando : ossia denaro promesso invece che elargito per tempo, o addirittura palesemente negato per sempre.
Il denaro perde molto del suo valore anche quando viene pagato in ritardo. Il ritardo é un fenomeno molto deleterio per l'economia generale perché ha un effetto paralizzante dei servizi.
É come se al nostro organismo facciamo mancare delle vitamine, e così iniziano i deficit più o meno gravi.
Intanto i furbetti, che godendo di grandi e piccole speculazioni, si mostrano del tutto indifferenti al fatto compiuto del degrado economico generale ed anzi parlano o si affidano alle false propagande della ripresa, che altro non sono che ennesimo fumo negli occhi per continuare a speculare indisturbati.

lunedì 2 novembre 2015

CIMITERI FAMOSI

I morti saranno sempre più dei vivi, sono come esseri silenziosi, alcuni muti, altri parlanti perché hanno lasciato il segno del loro passaggio.

L'uomo che non ricorda i morti non è nemmeno un uomo !


Entriamo !


Fin quando qualcuno rimarrà in terra a ricordarli, loro non morranno


In altri paesi si usa seppellire i morti nei parchi o nella natura, come accade in questo bosco incantato disseminato di misteriose lapidi.


O come accade in Inghilterra, famosa per i suoi cimiteri a cielo aperto senza mura di confine che ne delimitino precisamente l'area dedicata ai defunti. Come se i morti facessero comunque parte del mondo dei vivi senza soluzione di continuità.



Il cimitero monumentale di Milano come quello di Roma, cimiteri che contengono la memoria storica del nostro passato oltre che le tombe di personaggi illustri che la rappresentano.



Lapidi imbrunite dal tempo, immerse in un decoroso silenzio


e lapidi invece colorate come quelle del cimitero Vesel di Sapanta in Romania


 O ancora,  il particolare ed inconsueto spettacolo delle Lapidi affollate del cimitero ebraico di Praga.


E quelle numerose Del Famedio di Messina.