venerdì 27 novembre 2015

UN ANALISI SUL FEMMINICIDIO

Non mi stancherò mai di dire che dietro all'inquietante fenomeno del femminicidio c'è una società imbarbarita e piegata alle logiche perverse, violente, disumane e destabilizzanti del sistema in cui viviamo.
L'oggettificazione di relazioni non più fondate su valori affettivi, bensì possessivi, lo sminuire la relazione di coppia al mero possesso come unico vero valore fondante.
Non é più una moglie, ma un bene di cui essere brutalmente gelosi fino alla distruzione eliminazione del bene posseduto, qualora tale possesso inizia a vacillare.
Il carnefice vive la perdita di questo bene come un affronto alla sua proprietà, come una detrazione indebita. Convinto che una parte della sua proprietà vada in fumo per sempre, si sente depauperato come se avesse perso la casa, il lavoro o quant'altro.
E tutto questo è tuttavia drammaticamente vero in una società nella quale l'uomo ha veramente molto da perdere insieme ad una donna che se ne va e lo tradisce.
Ma non si può nemmeno pretendere di ridurre soltanto a questo il fenomeno che ha invece mille altre motivazioni altrettanto reali e drammatiche.
Ad esempio esistono casi di violenza gratuita fine a se stessa che rivelano la mostruosità altamente disumana e barbara del carnefice che ha agito puramente nel segno di questa sua orribile natura.
C'è da chiedersi come può un uomo ridursi a tanta mostruosità disumana e c'è anche da rispondersi che lo può eccome visto che accade e continua ad accadere.
Sono mostruosità che vanno ben oltre il sadismo ed il piacere provato nel distruggere l'altro.
Poiché la materia é puerile siamo qui costretti a descrivere cose puerili.
É chiaro che questa mostruosità agisce in segno di trionfo, di annientamento, di cancellazione dell'altro per cui non si tratta di semplice femminicidio ma di efferatezza criminale molto elevata. Crimini simili si annoverano soltanto in quei delitti compiuti contro l'umanità.
In cuor mio penso che nessuna donna, nemmeno la più bisbetica, megera o traditrice meriti tanta violenza.
Per questo, io che sono del sesso maschile con questo post voglio dichiarare la mia massima vicinanza a tutte le donne che subiscono violenza sostenendo con sicurezza che in nessun caso la donna che ne cade vittima può ritenersi in alcun modo complice o colpevole della violenza subita, poiché non esiste e non può esistere atteggiamento femminile oltraggioso a giustificare queste torture.
In cuor mio non posso mai accettarle o rimanere indifferente ed insensibile di fronte agli orribili fatti di cronaca che parlano di donne barbaramente uccise.
Ogni volta rimango altamente traumatizzato e vorrei riportare indietro la pellicola della vita di quelle donne per restituirgli un film ben diverso, fatto di affetto e di coccole, di vicinanza e di gratitudine, e gli direi anzi, grazie di esistere !

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