martedì 19 gennaio 2016

ASTRONAUTA DI PALENQUE NON E' RAZZO

Ad un primo sguardo alcune cose per via della loro similitudine con altre possono sembrare quello che non sono in realtà. Un buon osservatore non dovrebbe mai compiere l'errore di accontentarsi del primo sguardo. Egli sa infatti che è foriero di possibili inganni.



Basta presentare un' immagine nel verso sbagliato ad esempio per stravolgerne il significato effettivo. Così i sostenitori dell'astronauta di Palenque in genere presentano il bassorilievo funebre coricato invece che in verticale. Eppure chi entrò per la prima volta nella tomba Maya facendone la scoperta lo trovò orizzontale, ma in senso longitudinale rispetto l'osservatore che entrava. 
Si trattava insomma di un coperchio funebre a mo' di sarcofago. 
Presentandolo nel verso sbagliato è molto probabile che all'osservatore sfuggano molte ovvietà che, come vedremo più avanti, ne sconfessano la natura astronautica.
Appare subito chiara in questa posizione anomala la navicella spaziale che contorna il pilota, la posizione del pilota astronauta, le sue mani sui comandi
 ( che tuttavia non ci sono ) il piede inserito in una sorta di ingranaggio a tre tacche. Qualcosa poi sembra entrare nel naso dell'astronauta a mo' di respiratore. Alle sue spalle c'è quello che sembrerebbe il motore del veicolo spaziale con tanto di fiamme che scaturiscono da dietro.
Insomma è chiaro ! fin troppo lampante, gli antichi Maya conoscevano l'astronautica e avevano costruito un razzo ! Ne siamo proprio certi ?

Vediamo cosa accade presentando l'immagine nel verso esatto :




Condizionati dalla prima versione dubito che qualcuno riesca ad accorgersi delle prime evidenze che andrò a descrivere.



Sulla sommità del veicolo spaziale c'è un uccello. E che ci fa un volatile sopra un razzo ? Nulla ! i volatili di solito infatti si posano sugli alberi e non sui razzi coricati. E allora quello che si trova sotto il volatile potrebbe essere un albero ?



Non potrebbe essere, di fatto lo è. La croce fronzuta che si trova anche in altri bassorilievi Maya non è altro che la stilizzazione di un albero. Nel sarcofago di Palenque appare meno evidente perché contornato da altre stilizzazioni.



Ma se osserviamo questa rappresentazione appartenente ad un altro tempio Maya notiamo che la coincidenza con la croce albero di Palenque è evidente.



Come è evidente anche qui la presenza di un uccello che si posa sull'albero, esattamente come nel bassorilievo di Palenque.
Basterebbero già queste evidenze a sfatare il mito dell'astronauta di Palenque.
Ma a coloro che insistono sul motore e sulle fiamme, il primo non è un motore ma un teschio stilizzato presente in entrambe i bassorilievi : appaiono evidenti gli occhi ed il naso. Solo Palenque ha le fiamme, tuttavia facendo da base ad un albero è più probabile che si tratti di radici stilizzate.  Eppure la cosa, visto che non era convincente meritava un 'approfondita analisi ulteriore.

E' risultato che la struttura nella quale si trova il Re Maya è rappresentata come se si trovasse anteriormente all'albero.
Si tratta di una sorta di trono funebre sul quale il Re è seduto in posizione molto particolare. Eppure egli è seduto appunto, in una posizione quasi sdraiata, su una sorta di sedile sul quale l'equilibrio è garantito dal poter poggiare il piede su una specie di struttura a denti, mentre un altro dente gli regge la schiena.
Insomma è fin troppo chiaro che il Re di Palenque è stato inserito in una raffigurazione già esistente insieme al suo trono come ultimo saluto eterno.

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