venerdì 11 marzo 2016

LA SINDROME DELLA GRANDE MADRE

Il nostro paese è chiaramente affetto dalla sindrome della grande madre.
Per tale sindrome infatti si spiegano fenomeni come il femminicidio, la mafia, il fanatismo religioso a carattere mariano e la corruzione figlia del clientelismo.



Dovrei citare niente meno che Carl Gustav Jung per spiegarvi tale sindrome e impiegare un intero post, ma preferisco sintetizzarla nella parola : mammone.
L'italia è un paese mammone perché molto infantile negli atteggiamenti tipici di una popolazione che si affida sempre a qualcosa o a qualcuno. 
Per questa via si spiega anche il grande successo del culto mariano, di fatto assente per esempio nella chiesa cristiana ortodossa.
La sindrome della grande madre caratterizza paesi e epoche immature : ad esempio può essere ben ascrivibile al medioevo, quando la società era composta da feudatari e signori, vere figure "madri" a cui si assoggettavano i vassalli e i valvassori.
Questo retaggio di dipendenza protettiva è presente ancora oggi nella nostra società.
La sindrome della grande madre, sosteneva Jung è caratteristica dell'uomo che rimane nell'infanzia, nello stato infantile ed è pertanto bisognoso di protezione.
Le società a carattere autoritario e totalitarista dimostrano di soffrire di questa sindrome perché ritrovano nella figura del capo, del leader, quella figura carismatica, materna e protettrice.
Ad esempio la chiesa è invocata ad assolvere questo ruolo di protezione, specie nel culto mariano, nel quale di fatto viene invocata in aiuto la grande madre a salvezza di tutta l'umanità imberbe.
La mafia ad esempio rappresenta una organizzazione criminale molto affetta da questa sindrome, non a caso adotta la Vergine come immagine di riferimento.
E' il segno della grande immaturità di cui sono affetti gli esponenti di questa organizzazione e tutta la gerarchia.
Anche lo Stato nel suo essere corrotto, eccessivo tassatore, e fin troppo ingerente nella vita sociale ed economica delle persone ( e inseriamoci anche la propaganda televisiva e l'educazione televisiva del popolo ad una certa mentalità gran matriarcale ), con il suo non lasciar libero sfogo d'impresa e di opinione, non dimostra altro che essere affetto da questa sindrome.
La repressione di qualsiasi iniziativa culturale, sociale ed economica che parte dal basso e dai singoli, è un atteggiamento gran matriarcale che decide al posto di...e impone come dovrà essere la società : prigioniera, devota e supina.
In questa sindrome si cela anche il fenomeno del cosiddetto femminicidio, in quanto una società che non educa alla maturità le persone a cominciare dalla scuola, genera individui immaturi che non hanno gli strumenti per ribellarsi ai fattori destabilizzanti del sistema familiare.
Senza contare che il sistema e lo stato che lo alimenta, con il suo mancato wellfare e con il suo reprimere di fatto la possibilità di impresa personale e sociale, crea continuamente destabilizzazioni economiche cruciali per l'equilibrio della famiglia.
Anche se il femminicidio non va inteso come risultato diretto, i fattori destabilizzanti rappresentano comunque delle concause determinanti. 
Qui infatti non voglio entrare nello specifico delle sindromi relazionali uomo donna innescate dalla sindrome della grande madre.
Per farvi un esempio un marito divorziato a causa della disoccupazione che torna a casa dalla madre retrocede di fatto ad un età immatura : quella dell'accudimento familiare.
Per non parlare di quegli uomini e quelle donne che non riescono a divenire indipendenti dalla famiglia di origine e che sono costretti a farsi una famiglia in casa, o a non farsela affatto.
Insomma questo paese genera persone immature e quando genera persone mature non è detto che lo restino a vita purtroppo.
Considerando che molti hanno preferito fuggire all'estero, pur di avere una vita normale, va chiarito che il problema non è insito nella personalità degli italiani, ma in un sistema statale e un sistema paese che non fa che generare situazioni umilianti per la dignità di molte persone.

Questo post non vuole essere una condanna, ma una provocazione. Vuole soltanto infatti stimolare una riflessione su ciò che siamo, per diventare finalmente qualcosa di meglio.

Nessun commento:

Posta un commento